
canzoni iconiche degli anni '90 - Fonte Pixabay
Scegliere 5 canzoni iconiche degli anni ’90 è una sfida, ma a noi piace azzardare.
Gli anni novanta sono, ad oggi, una decade di passaggio, un crocevia generazionale che interessa tutti. I boomer li ricordano come gli anni d’oro, i millennials ci vedono la propria infanzia e gli under 2000 li guarda con lo stesso fascino degli anni ottanta.
Musicalmente parlando, sono stati anni impegnativi e rivoluzionari. Il rock andava a smorzare la propria distorsione armonica. L’elettronico entrava, invece, di prepotenza nelle rotazioni radiofoniche. Il dj smetteva di essere “uno che mette su le canzoni altrui” e negli alti piani della televisione si iniziavano a elaborare i primi prototipi di reality. “Amici di Maria de Filippi”, ad esempio, esordì nel 2001 con l’epiteto di “Saranno Famosi”.
Come scegliere cinque canzoni iconiche degli anni ’90?
Scegliere cinque canzoni iconiche degli anni ’90 è un lavoro estremamente arduo. Bisogna scremare tantissimi autori, eliminare tutto ciò che non ha avuto un successo internazionale e soprattutto vanno depennati i brani che, oggi, non cantiamo più a squarciagola. Nella mia personalissima classifica (perché sì, è puro gusto personale) resteranno fuori dei giganti della musica internazionale. Niente Green Day, che si collocano meglio nei primi anni 2000. Niente Bon Jovi, che vanno nella direzione diametralmente opposta. Niente The Verve, che conservano una nicchia speciale nel mio cuore, ma non sono riusciti ad andare oltre a “Bitter Sweet Symphony”.
Ecco quindi cinque canzoni iconiche degli anni ’90. Ho cercato di selezionare un solo brano ad artista, anche se è risultato arduo.
5. Ironic – Alanis Morisette
Ironic si può definire, senza ombra di dubbio, uno dei maggiori successo dell’ultima decade del vecchio millennio. Alanis Morisette la fece esordire come quarto singolo nel 1996 e forse nemmeno lei avrebbe mai potuto immaginare il successo dirompente di questo brano.
In realtà, la canzone è una sequenza di paradossi, che si alternano in una costante ricerca che non trova la propria conclusione. Sei in ritardo? Ecco un ingorgo. E’ il giorno del tuo matrimonio? Piove. Non è ironico tutto questo?
4. Enjoy the silence – Depache Mode
1990. Sì, il brano è effettivamente uscito nel 1989 e divenne singolo a febbraio dell’anno successivo, ma andiamo. In questa canzone si nascondono le fondamenta di almeno quindici anni di successi. Impossibile lasciarla fuori. Enjoy the Silence sarebbe dovuta essere una ballad dimenticabile. Lo dimostrano i primi demo in cui il brano venne inciso.
La geniale intuizione di convertire l’arrangiamento, accellerandone la melodia, l’ha resa un’icona generazionale. Una traccia d’amore malleabile, adattabile a più contesti e controcorrente. Un brano che inneggia al silenzio. Poesia.
La canzone, negli anni, venne ripresa più volte da diversi artisti. Tra le versioni di maggior successo, inevitabile citare Lacuna Coil, Breaking Benjamin e Keane.
Infine, così, per il gusto del trash, ve li ricordate quando li chiamarono come super ospiti a Sanremo?
3. Smells Like Teen Spirit – Nirvana
Smell like teen spirits è un capolavoro assoluto, un brano extra generazionale e che è rimasto cristallizzato nel tempo. Una gemma preziosissima di cui abbiamo frainteso il significato. Kurt Cobain, con questa canzone, voleva andare a ricalcare uno dei gruppi icona degli anni ’80, i Pixies. In realtà, ha creato la traccia che ha spazzato via un intero decennio.

L’alternanza tra una strofa lenta e un ritornello ritmico riprende proprio quella scuola che ha contribuito a demolire. Un urlo di dolore, nella lotta alle grandi aziende che si stavano sempre più infiltrando tra le sotto culture giovanili. E’ la canzone che, per eccellenza, si distacca di più dalla cultura popolare e che, per uno scherzo beffardo del destino, ha proiettato i Nirvana dai sobborghi di Seattle ai grandi show di MTV.
2. Zombie – Cranberries
Dire quanto mi manchi Dolores O’Riordan non è possibile. Posso, però, annoverare Zombie, il capolavoro dei Cranberries, tra le canzoni iconiche degli anni ’90. Per chi conosce un minimo la storia, sa che i troubles irlandesi non hanno nulla a che vedere con i Coldplay. Si tratta di una guerra civile senza quartiere, in cui cattolici e protestanti si scontrarono in una lotta fratricida che dilaniò l’Irlanda per trent’anni.
Gli anni ’90 videro il tramonto di quel conflitto e Zombie ne racconta i drammatici risvolti. E’ una canzone potente, tragica, che evidenzia il dolore del conflitto.
C’erano un sacco di esplosioni a Londra e ricordo che una volta un bambino fu ucciso quando una bomba messa in un bidone dei rifiuti – ecco perché c’è quella frase nella canzone, ‘A child is slowly taken’.
Dolores O’Riordan su Zombie – Fonte Wikipedia
Serve davvero aggiungere altro?
1. Wonderwall – Oasis
Wonderwall degli Oasis, nella mia personalissima classifica, vince il premio tra le canzoni iconiche degli anni ’90. Fa parte della cultura popolare, è entrata nell’immaginario collettivo come il prototipo dei brani da falò. Basta una chitarra: il giro armonico è talmente riconoscibile che non serve nessun altro accompagnamento.
Ha fatto da colonna sonora agli amori della nostra adolescenza e non potrebbe essere altrimenti. Tutti eravamo alla ricerca di una Musa che ci salvasse dalle grandi maree della vita. Una richiesta d’aiuto quasi disperata, una promessa da mantenere sulle tortuose strade della vita. Alla fine dei conti, torniamo sempre a casa. Lei è il nostro Muro delle Meraviglie.
Oggettivamente parlando, la canzone avrebbe meritato di posizionarsi al terzo posto. Bisogna però ricordare che venne pubblicata in “What’s the story, morning glory”, che in senso assoluto racchiude alcune delle migliori canzoni del decennio. Premiarne una per citarle tutte.
Non vi sta bene? Allora fatemi sapere nei commenti quale sarebbe stata la vostra personale classifica delle cinque canzoni iconiche degli anni ’90.