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Marco Mengoni è uno dei 28 big in gara al festival di Sanremo. Si presenta alla 73esima edizione della kermesse musicale più importante del nostro Paese con il brano “Due Vite” e ancora prima di esibirsi, i bookmaker lo hanno classificato tra i papabili vincitori. I nomi al suo fianco erano quelli di Ultimo e Giorgia, quest’ultima però non ha colpito; il suo pezzo “Parole delle male” non arriva tra le prime cinque posizioni, al contrario di Ultimo che si classifica al secondo posto con “Alba”. Mengoni invece arrivato alla terza serata sul podio, nella quarta si conquista anche la vittoria per la serata duetti, cantando “Let it be”. Detto ciò, perché Marco Mengoni vincerà Sanremo 2023? Ve lo spieghiamo in 3 semplici punti.
Marco Mengoni vincerà Sanremo?
- Perchè è bello
Okay, Marco Mengoni è un bel ragazzo ma è chiaro che stiamo scherzando. Certo, la sua bellezza gli favorirà l’essere fotogenico e i paparazzi ne saranno contenti, infondo anche se lo sorprendono mentre apre il frigo alle due di notte dopo aver cantato, è impeccabile. In realtà stiamo parlando della sua bellezza d’animo.
Lo stesso Mengoni ha dichiarato di soffrire di dismorfismo (patologia legata al vedere difetti del corpo che agli altri sono impercettibili o inesistenti) e pressato dall’ideale di bellezza a avuto difficoltà nel credere che anche lui potesse averla. Eppure, se dovessimo accostare la parola bellezza al suo nome, non ci riferiremmo soltanto a quella fisica, bensì alla genuinità che traspare dalle sue canzoni, quella musica che lo ha aiutato a superare lutti difficili. Si racconta senza veli mostrandosi nudo.
- Il significato di Due vite
Il brano che Marco Mengoni porta a Sanremo è “Due Vite”, una ballad romantica in cui l’artista racconta l’intrecciarsi di due diversi universi, che vengono illustrati tramite immagini realistiche e raffigurabili quali “Dovrei telefonarti, dirti le cose che sento” “il caffè con il limone contro l’hangover” ed altre più astratte ed oniriche tra cui “Siamo fermi in un tempo così che solleva le strade con il cielo ad un passo da qui siamo i mostri e le fate”.
Oltre questa storia d’amore, il cantante ha descritto il brano come: “Un viaggio intimo ma anche un invito a tutti noi ad accettare tutto quello che la vita ci offre, senza pensare a cosa dovrebbe o potrebbe essere. Tutto quello viviamo ci serve per crescere, anche i momenti di noia ci insegnano molto e ci fanno evolvere”. Due vite è allo stesso tempo un brano personale e rivolto a tutti, che arriva dritto al cuore e ci lascia impotenti all’ascolto di ciò che significa davvero entrare nel mondo dell’altro, senza conoscere davvero bene l’atlrui deserto.

- Percorso di crescita
Marco Mengoni nasce con XFactor sotto l’ala di Morgan e con ancora l’aria da ragazzino introverso, senza neanche aspettarselo, vince la terza edizione, che lo porta di diritto ad esibirsi a Sanremo con il brano “Credimi ancora”. La sua vittoria viene contestata dallo stesso Morgan che lo accusa di plagio, ma l’influenza su Marco era terminata già da tempo prima. Distaccatosi dal musicista, l’artista di Ronciglione inizia a trovare la propria strada.
Dal 2010 comincia la scalata verso il successo, che lo condurrà a vincere numerosi premi (tra cui il primo artista italiano a ricevere il Best European Act agli MTV Award con il disco “Re Matto”) e a consacrarsi nuovamente davanti al pubblico con il suo “Essenziale” che vince Sanremo 2013. Tra il 2013 e il 2014 pubblica “Pronto a correre”, album che lo vede collaborare con artisti dal calibro di Cesare Cremonini e Gianna Nannini, ed arriva nel 2021 a pubblicare il suo sesto album diviso in due parti: Materia (Terra) e Matera (Pelle). A Sanremo canta “Due vite” che lo rappresenta nel suo ultimo periodo.
Proprio per il brano portato sul palco dell’Ariston e la storia che vi è dietro, che nasconde il suo percorso di crescita personale e professionale, le possibilità che Marco Mengoni vincerà Sanremo si alzano. D’altronde l’artista si riconosce per il suo potente timbro vocale che unisce il soul al pop rock e nella musicalità si riconoscono le influenze dei suoi idoli tra cui David Bowie, Michael Jackson e Renato Zero.
Nonostante nella vita privata possa sembrare un ragazzo emotivo, ansioso, dalle tendenze alla depressione, in realtà queste caratteristiche sono punti di forza che rendono le sue performance iconiche, intense. Non è un caso che nella serata di ieri del Festival dedicata ai duetti, sia stato il vincitore. Mengoni ha azzardato “Let it be” accompagnato con il Kingdom Choir e la sua performance ha ottenuto una standing ovation senza precedenti per un brano tanto potente quanto leggendario.