
Lost - l'inedito dei Linkin Park con la voce di Chester - Credit Depositphoto, tutti i diritti riservati - Vietata la riproduzione
I Linkin Park sono tornati con un nuovo inedito. Soprattutto, Chester Bennington è tornato a far sentire la sua voce. Nonostante siano passati cinque anni dalla sua morte, il compianto frontman non è mai stato dimenticato, sia dai fan, sia dalla sua stessa band.
Lost è il regalo che i fan dei Linkin Park non speravano più di ricevere. Una canzone piena, completa, complessa nelle sonorità e che continua a raccontare l’anima frastagliata di un artista che ci ha lasciato troppo presto. Lost, registrata nei primi anni 2000, è solo l’ultima gemma da incastonare in una carriera di successi. Il fatto che questo brano sia postumo, e non di poco, la dice lunga sulle grandi potenzialità della band e aumenta il rimpianto dei fan.
Lost e i Linkin Park: cosa è successo alla band dopo la morte di Chester?
Nonostante il brano risalga a inizio millennio, si può percepire il grande lavoro elettronico che c’è dietro questo brano. Lost, infatti, pare registrata l’altro giorno per la complessità della struttura metrica e per il grande lavoro fatto al mixer. Invece, la traccia non è stata alternata in alcun modo. Il brano è il perfetto apri pista per la pubblicizzazione di Meteora20th, il disco che celebra il ventesimo anniversario dell’album che ha lanciato i Linkin Park nell’etere della musica.
Negli ultimi tour la voce di Chester Bennington è stata sostituita con quella di Deryck Whibley, l’eccellente frontman dei Sum 41. Il cantante canadese ha retto oltre ogni aspettativa l’impegnativo paragone e ci si aspettava un nuovo inedito con la sua voce o con quella dell’altro frontman del gruppo, Mike Shinoda. Lost, invece, ripropone la formazione originale, garantendo un ulteriore sguardo sulla fragilità di Chester Bennington e sui motivi che l’hanno portato al suicidio.
Nella semplicità del testo, Lost è un perfetto testamento postumo. Un ultimo sguardo su un mondo interiore complesso e rotto dalle fragilità del passato. “I try to keep this pain inside
But I will never be alright”: leggere questa strofa cinque anni dopo il tragico suicidio è ancor più doloroso.
Perché Lost venne scartata durante la prima scrematura di Meteora?
Il ritrovamento di questa traccia è stato tanto casuale quanto puntuale. Lost, infatti, era una delle tracce originali di Meteora, ma venne scartata all’ultimo per l’eccessiva somiglianza con “Numb”, una delle hit che hanno reso celebri i Linkin Park nel mondo. E’ stato proprio Mike Shinoda, in occasione della presentazione del disco celebrativo, a raccontare questo retroscena.
Ecco perché Lost è il brano perfetto per ricordare Chester e, allo stesso tempo, celebrare il ventennale di Meteora. Entra perfettamente in armonia con le sonorità dei pezzi già inseriti all’interno dell’album. Non lo snatura, anzi, lo arricchisce aggiungendo una sfumatura in più. Inoltre, a cinque anni dal suicidio di Chester, contribuisce ad alimentare il ricordo che i fan hanno di lui.
Lost è la canzone giusta, al posto giusto e al momento giusto. Si incastra perfettamente al centro di un meccanismo perfetto e ci riporta indietro, con la mente, di almeno vent’anni. La musica, invece, è sin troppo moderna. I Linkin Park sono sempre stati avanti decenni.
Lost – Linkin Park: il testo della canzone
Il testo della canzone dei Linkin Park è un monologo interiore di Chester Bennington. Il cantante, consapevole delle proprie debolezze delle paure, cerca di affrontarle a viso aperto. Il passato travagliato lo torna sempre a trovare nei momenti di maggior solitudine e non riesce ad isolarlo.
Questa tematica è già stata affrontata in diversi brani del gruppo, anche se in forma meno diretta. Da Numb a Shadow of the Day, da Castle of Glass a One more Light. I Linkin Park, in fondo, sono proprio questo e oggi, ancora una volta, lo hanno dimostrato grazie a Lost.