
Mare Fuori è una delle serie più di successo dell’ultimo periodo. Ambientata nell’istituto di pena minorile di Napoli, racconta le vicende di un gruppo di adolescenti che per svariati motivi si ritrovano a condividere celle ed ore d’aria all’interno del carcere. Sono tutti accomunati dall’essere dietro le sbarre, mentre fuori c’è il mare, quello stesso mare reso iconico dalla ormai famosissima sigla, divenuto un pò un motto. “C sta o mar for” a significare fuori dalle sbarre c’è speranza di ricominciare a vivere, di inserirsi nella realtà, più grandi, più maturi e più consapevoli del propri sbagli. Non per tutti i ragazzi ovviamente ha questo senso, per alcuni infatti ritornare fuori significa solamente riprendere la vita di prima, semplicemente per il desiderio di comandare. Ci si sente grandi quando in realtà si è soltanto dei ragazzini con la paura della morte e i sogni sepolti dagli affari delle famiglie.
Uno dei motori trainanti della serie riguarda il legame che si viene a instaurare tra i ragazzi in carcere. Eccetto le storie d’amore nate tra e fuori le sbarre, principalmente si sviluppa l’amicizia. Possiamo riconoscere però due tipologie di amicizia: quella vera e quella di convenienza. Le descriveremo parlando del legame che si è creato tra alcuni dei personaggi.
Mare fuori – Carmine e Filippo
Carmine e Filippo sono i protagonisti quasi assoluti di Mare Fuori. Tra i due ragazzi, che entrano in carcere nello stesso momento, si crea un legame che esula dalla loro realtà. Appartenenti infatti a due mondi diversi, trovano il modo per sostenersi, coprirsi le spalle, prendersi calci e pugni, accuse infondate e rischiare realmente la vita. Insieme crescono, cambiano, si salvano dalla perdizione. Carmine aiuta Filippo che non sapeva come sopravvivere contro Ciro, Filippo ricambia sostenendolo contro i Valletta. Iconico è il momento post Nina in cui Filippo rinuncia alla sua libertà per l’amico ferito. Diventano fratelli per davvero.
Mare fuori – Ciro e seguaci
Ciro ci viene presentato come il capobanda, come colui che gestisce il carcere. Tutti devono sottostare al re, e chi si permette di disobbedire muore. Attorno alla figura di Ciro, gironzolano diversi personaggi, tra di loro però non esiste un vero legame di amicizia. Si è in realtà fratelli per paura, per rispetto, per onore, ma fondamentalmente ognuno sarebbe disposto ad uccidere l’altro se i propri bisogni non vengono soddisfatti. Vince il migliore, vive chi sa essere più furbo degli altri. Per lo stesso motivo alcuni del gruppo spiccano, come Edoardo e Gaetano (O Pirucchio) ed altri, stanchi di essere solo dei burattini, come Gianni (Cardiotrap) e Pino, si staccano alla ricerca della propria identità fuori dal coro.

Mare fuori – Le ragazze
Sebbene in Mare Fuori venga privilegiato il rapporto che si viene a creare tra i ragazzi, una fetta di storia racconta anche l’amicizia femminile. Questa è molto più pura, quasi infantile, eccetto per alcune eccezioni che mostrano comunque la cattiveria (ed in questo caso si parla di soprusi, di voglia di prevalere, di farsi notare, come nel rapporto tra Viola e Gemma; la prima è soltanto alla ricerca di un’alleata ma in modi totalmente sbagliati). Un esempio che può essere preso in considerazione è la relazione tra Naditza e Silvia. Quando la prima fa il suo ingresso in carcere, ritrova quelle amiche che aveva già conosciuto in passato, e non ci sono bisogno di parole. Per Naditza, cresciuta in strada e senza vero affetto, quelle persone chiuse in una cella ristretta, sono molto più sorelle o famiglia di quella di sangue. C’è il concetto dell’amica del cuore, del supporto per le storie d’amore andate male, la voglia di vedere un miglioramento. Ognuna di loro spinge l’altra a fare meglio e ad uscire da quel cancello.
L’amicizia in Mare Fuori viene trattata, sviscerata attraverso gli occhi di adolescenti che spesso hanno perso le speranze e che grazie al supporto (più o meno giusto) riescono a trovare uno spiraglio per uscire dalla fossa che loro stessi si sono scavati. Questo aspetto possiamo notarlo anche tra la fine della seconda e l’inizio della terza stagione in cui molti personaggi hanno ormai cambiato compagnie e sebbene non si possa parlare di amicizia allo stato puro del termine, si tratta comunque della creazione di legami importanti. Un esempio è il trattamento che Carmine riserva a Gaetano e Toto, o il gruppo che mai ci saremmo aspettati di vedere assieme (Carmine, Filippo, Pino e Gianni). Ciò che alla fine ci rimane è il senso di appartenenza che crea legami, porta alla nascita di una comitiva, alla condivisione di valori ed ideali e infine alla vera e propria amicizia, fratellanza, unione. Nonostante la disperazione di un mondo totalmente disfunzionale in cui l’unica speranza è il mare fuori.