
Fonte: TMDB
Nei primi episodi della quarta serie dedicata al serial killer americano abbiamo lasciato Jonathan Moore nei panni della vittima e non del carnefice.
Cosa accadrà a Joe Goldberg alter ego di Jonathan Moore negli ultimissimi episodi disponibili su Netflix dal 9 Marzo?
Attenzione: L’articolo contiene Spoiler
Il finale sarà all’altezza delle aspettative?
Jonathan Moore o Joe Goldberg?
Quest’ultima serie è tutta incentrata su questo dualismo.
Chi è veramente il protagonista? Il timido e riservato professore Jonathan Moore che vorrebbe condurre un esistenza tranquilla ma che è diventato a sua volta vittima della follia di un ricco e arrogante scrittore e politico inglese Rhys Montrose o l’astuto Joe Goldberg che nonostante i numerosi crimini commessi è sempre riuscito a nascondere le tracce dei suoi misfatti?
Nelle prime puntate di questa serie abbiamo visto un Joe davvero cambiato, capace di lasciar tornare Marienne a casa dalla figlioletta a Parigi e di tenersi lontano dai guai.
Pare però che il nostro beniamino sia una calamita per personaggi scomodi e pericolosi come Rhys Montrose, così ben presto si ritrova coinvolto, suo malgrado in situazioni scomode e pericolose. Questa volta però sembra essere vittima degli eventi e un potenziale capro espiatorio.
Il non avere il totale controllo della situazione inizia però a renderlo nervoso e questo si nota fin dalla prima puntata della seconda tranche di episodi disponibili dal 9 Marzo.
Rhys Montrose sembra essere una vera spina nel fianco e il dover soccombere ai suoi ricatti risveglia in Joe vecchie pulsioni che riesce a tenere a basa solo grazie alla presenza di Kate.
La situazione subisce una svolta già nella puntata successiva quando il padre di Kate rivela a Jonathan Moore di conoscere la sua vera identità e, con un ricatto morale, lo invita tra le righe a sbarazzarsi del futuro sindaco. Il vecchio Joe non vede l’ora di mettersi all’opera e con un solo omicidio spera di mettere fine a tutti i suoi guai.
A questo punto però arriva la vera svolta, tutto cambia e prende una nuova forma mentre Nadia, la studentessa più brillante dei corsi di Jonathan, inizia ad avere dei sospetti.

Nadia e Jonathan Moore, chi è più scaltro?
La giovane inglese inizia a sospettare che ci sia qualcosa di strano nel comportamento del professore, si introduce nell’appartamento di Jonathan e trova una strana chiave.
Nel frattempo Joe si rende conto che il Rhys Montrose che conosce e che lo tormenta non è altro che una proiezione della sua mente e ricordi dolorosi iniziano a riemergere.
La sua psicosi dev’essere peggiorata perché nella sua mente ingegnosa era riuscita a creare una sorta di realtà parallela.
Come sempre il vero carnefice è dentro di lui e si chiama Joe Goldberg. Inizia così una strenua lotta tra Jonathan e Rhys ( l’alter ego di Joe), che porterà il professore a scoprire di non aver mai lasciato andare Marienne ma di averla rinchiusa nell’immancabile gabbia di vetro.
Il pacato professore cerca di convincere il serial killer a liberarla.
Nadia nel frattempo trova la gabbia e, sconvolta dalla storia che Marienne le racconta, decide di aiutarla ed escogita un piano apparentemente semplice e ingenuo per liberarsi del reale pericolo.
Dopo numerose insistenze, dialoghi deliranti e strategie psicologiche la parte “buona” prevale e Jonathan corre a liberare Marienne per poter poi fuggire e allontanarsi da Parigi, anche se l’idea di lasciare Kate lo distrugge. Una volta giunto sul posto però comprende che è troppo tardi e vede come unica soluzione il suicidio.
In effetti il titolo del decimo episodio è “La morte di Jonathan Moore” ma sarà sufficiente gettarsi in un fiume per porre fine ai tormenti di tutti, Joe compreso?
Colpi di scena continui, risvolti inaspettati, strategia, paura e sentimento. Un buon mix che mantiene il pubblico attaccato allo schermo, che richiama le serie precedenti senza mai cadere nella banalità o nella surrealtà totale.
Da vedere!